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Zeppola di San Giuseppe
La zeppola di san Giuseppe è un dolce della tradizione pasticcera napoletana, diffuso in tutta la Campania, il cui nome deriva dal fatto che è tipico della festa di san Giuseppe. Sulle origini di questa specialità ci sono molte dispute, secondo una delle quali essa sia stata inventata a Barletta. La versione più riconosciuta, con pasta a bignè guarnita sopra con della crema pasticcera e un tocco di amarena, fu portata nel 1840 dal pasticcere Pintauro in via Toledo a Napoli che asserì di aver preso spunto da una tradizione barlettana[1]. Pintauro trasformò e arricchì le antiche zeppole napoletane[2], semplici frittelle dolci partenopee di pasta di farina aromatizzata, fritte e rivestite di zucchero, la cui prima ricetta scritta risale all'appendice in dialetto napoletano del ricettario di Ippolito Cavalcanti del 1837[3]. Queste antiche zeppole sono ancora oggi preparate nelle case dei napoletani, e anche in pasticceria nella versione più morbida, con aggiunta di patate lessate nell'impasto di farina, comunemente note come graffe. Anche Goethe conobbe le antiche zeppole napoletane il 19 marzo del 1787, e fece una descrizione del grande smercio che se ne faceva già allora in strada. Gli ingredienti principali sono la farina, lo zucchero, le uova, il burro e l'olio d'oliva, la crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione. Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di san Giuseppe: fritte e al forno. In entrambi i casi le zeppole hanno forma circolare con un foro centrale del diametro di 2 cm circa e vengono guarnite ricoprendole di crema pasticcera con sopra delle amarene sciroppate. Infine il dolce viene spolverato di zucchero a velo. Alcune pasticcerie provvedono anche alla farcitura interna della zeppola con la crema pasticcera, discostandosi dalla tradizione. Ultimamente si trovano zeppole ripiene di crema gianduia e panna. A Napoli il nome zeppola si usa anche per indicare le pastacresciute, specialità delle friggitorie tipiche, molto diverse e salate. In questa versione talvolta vengono aggiunti alghe di mare, acciughe salate o cicenielli.

 

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